Abbiamo coniato il termine Re(thinking)Ale circa due anni fa quando con alcuni amici in quel di Brooklyn a New York ci eravamo persi in quei discorsi sui massimi sistemi della birra che non portano a nulla. Ma da allora la abbiamo cominciata ad usare con insistenza anche se non ne abbiamo mai spiegato il significato ed il perché del suo utilizzo.
Come molti dei nomi delle nostre birre questa espressione è il frutto di un gioco di parole, ma allo stesso tempo rappresenta l’essenza del nostro lavoro.
Il gioco è semplice: Re Ale è il nome della nostra birra di riferimento, Re, nel linguaggio internettiano anglosassone sta per l’oggetto di una discussione, Thinking è legato al pensiero che con il “re” davanti ovvero Rethinking significa ripensare. Quindi un duplice significato:
“Oggetto: Pensare la birra”
oppure:
“Ripensare la birra”
Quest’ultimo significato è quello che ci piace di più ed ovviamente è quello che ci ha fatto sentire propria questa frase.
Anche in questo caso siamo finiti su quei massimi sistemi che di sicuro non risolveranno i problemi mondiali, ma è comprensibile che bisogni trovare una giustificazione più o meno filosofica ai nostri momenti di sana follia birraria.
Ripensare la birra è quello che ci piace di più fare, ripensare all’idea classica di birra, ripensare al concetto di andare oltre i confini di un prodotto frutto di una standardizzazione, ripensare agli ingredienti, ripensare a tutto il mondo della birra in chiave diversa e reinterpretare gli stili.
Questi sono elementi che da quando abbiamo aperto il birrificio abbiamo cercato sempre di perseguire e raccontare. Oggi ancora di più molti dei pensieri quotidiani vanno sull’idea di sviluppare sempre di più un mondo di birre nuove.
Quindi continuiamo a Re (thinking) Ale.
Leonardo.