Volete una birra artigianale da bere senza troppi pensieri, senza elucubrazioni mentali, senza il solito approccio intellettualoide? Anche noi! Ed è per questo motivo che abbiamo realizzato la Inbranata, una nuova creazione firmata Birra del Borgo. E’ prodotta con la solita attenzione per la qualità che ci contraddistingue da sempre, ma pensata per un approccio immediato, per chi ha piacere, ogni tanto, a sentirsi un po’ imbranato. Al bando le chiacchiere e i tecnicismi, la Inbranata va bevuta e basta!
Nata da un’idea partorita in quel di Bra (CN), la Inbranata è il frutto delle menti inbranate di di Dino Borri, Nicola Farinetti, Leonardo Di Vincenzo, Fulvio Marino, Fausto Marino, Alberto Paruzzo e Graziano Rotolo.
Abbiamo realizzato l’Inbranata con una percentuale importante (circa 30%) di grano Senatore Cappelli, una qualità di primissimo livello e antenata del grano duro moderno. Si presenta dorata carica con note intense di frutta a polpa gialla al naso, in bocca il suo percorso è morbido ed elegante, con la dolcezza del malto che si sposa a meraviglia con le note fruttate. E’ una birra dissetante e semplice, ma ottima ed estremamente gratificante.
E’ disponibile nel formato da 33cl presso i punti vendita Eataly. Abbiamo pensato che anche il prezzo dovesse essere un po’ inbranatello, perciò la troverete a soli 2,80 euro. E pensate, a differenza di quanto scritto su siti specializzati come MoBI o Birra Zen, è una nostra creazione, della Birra del Borgo!
Visto perciò che le congetture sono sempre all’ordine del giorno, forse è davvero il momento di sorseggiare una bella Inbranata. “La tradizione è berla, non farla”, quindi stop alle chiacchiere e correte ad assaggiarla!
“Quant’è bello, a volte, sentirsi un po’ imbranati!”
Ciao! Complimenti per il nuovo blog. Dove si vende Inbranata a Roma? La trovo al mercato di campagna amica?
Ciao Katie, benvenuta e complimenti per il tuo sito!
Per il momento l’Inbranata è disponibile solo nella catena Eataly, quindi a Roma ancora non si trova.
A presto
Ok! Grazie della risposta! A presto
Mi spiegate qual è l’approccio intellettualoide?
Per approccio intellettualoide intendiamo quello di chi antepone le elucubrazioni mentali al piacere di bere una buona birra, di chi è più preoccupato a tutti i discorsi di contorno piuttosto che al contenuto della bottiglia.
Cosa si intende per 100% italiana?
Malti, luppoli e altro sono italici?
Ciao Kris. L’espressione 100% italiana si riferisce alla paternità dell’idea e alla nazionalità di produzione. Gli ingredienti non c’entrano niente.
Capisco, però così la definizione prende due vie.
Una un po’ banalotta, perchè praticamente tutte le birre fatte in Italia con questo ragionamento diventano 100% italiane, quindi si da un’informazione un po’ inutile.
Seconda via, più pericolosa, è la cattiva interpretazione che deriva da quella frase. A prima lettura io infatti intuivo che il 100% italiano si riferissse agli ingrendienti, dando per ovvio che il discorso al punto primo fosse troppo banale per farci una “campagna pubblicitaria”…
A volte si danno per scontate cose che chi non conosce la birra neanche immagina. Ti assicuro che moltissimi di coloro che si avvicinano a questo mondo pensano che le birre buone siano solo quelle tedesche 🙂 . Perciò sottolineare che una birra è nata e prodotta in Italia è tutto fuorché scontato e banale.
Beh, ma cosa differenzia allora questo prodotto da quelli fatti dagli altri 300 (abbondanti) microbirrifici italiani?
A quanto ne so io la stragrande maggioranza è prodotta da italiani che brassano in Italia. In ottica di etichette chiare, mi sembra un po’ forviante questa definizione..
Un conto è fare una birra in Italia, un altro conto è sottolineare che una birra è fatta in Italia. Ammesso che abbia senso fare il gioco delle differenze, questa secondo noi è già una differenza sostanziale.
State parlando di etichette chiare, ma se aveste tra le mani una bottiglia di Inbranata, scoprireste che sull’etichetta non è riportata la dicitura “100% italiana”.
Forse è il caso di rileggere attentamente il post e afferrarne il messaggio 😉
Per l’olio extravergine, ad esempio, “100% italiano” in etichetta vuol dire fatto in Italia, con olive (materie prime) provenienti da uliveti italiani, quindi prodotte, raccolte, spremute etc in Italia… non vuol solo dire che l’oleificio è italiano e non vuol dire che l’idea di produrre quell’olio è venuta ad un italiano… ma forse sono troppo intellettualoide, spero solo che un’eventuale regolamentazione delle indicazioni in etichetta non lo sia altrettanto…
Come già scritto, sull’etichetta non è riportata la dicitura “100% italiana”.
Facciamo così, se passi in birrificio ti offriamo una Inbranata, così parliamo un po’ della birra e non di semplici congetture 😉
Tipologia d’appartenenza? O la ritenete una cosa troppo intelletualoide?
Se proprio vogliamo trovare una tipologia di appartenenza, diciamo Saison.
Ciao a tutti, volevo soltanto puntualizzare che tra le menti “inbranate” che hanno dato il loro contributo a questo grande progetto c’è quella di Graziano Rotolo (così come riportato sull’etichetta).
Auguro buona bevuta a tutti e…Viva gli Inbranati! 😉
Grazie mille per la precisazione, integriamo subito!
condivido la risposta data alla domanda di Kris sull’italianità. Siamo famosi nel mondo per il nostro caffé, vero? e da dove viene il caffé? Asia, Africa e America! Siamo apprezzatissimi per il cioccolato, ma le fave di cacao anch’esse non crescono di certo in Italia. E saprai anche che la produzione di grano duro non è di certo sufficie nte a soddisfare la prduzione di ttta la pasta he facciamo in Italia, però è di erto buona e apprezzata sia da noi che dagli stranieri in giro per il mondo (d’altra parte, la produzione di pasta a livello imprenditoriale serio nacque in Campania nell’800 utilizzando soprattutto farina di grano duro Ucraino…)
provata in questi giorni, mi piace. no comment!
La prima cosa che mi è venuta in mente al primo assaggio: “Ecco una birra che posso bere senza doverci ragionare troppo, senza doverci trovare questo o quel sentore o quell’ apparentamento con un parallelo geografico/birrario piuttosto che un’altro. Una birra che posso bere perchè ho sete, che sta bene con tutto ma sta meglio da sola.”
Anzi da sola no perchè l’Imbranata si abbina alla perfezione con una seconda Imbranata, poi con una terza, poi poi poi…
condivido pienamente!
è una gran buona birra fatta come tradizionalmente la facevano i mastri birrai o meglio ancora i frati trappisti complimenti siete stati veramente bravi , ma anche nella scelta del nome e soprattutto del prezzo , perchè è una birra artigianale ad un prezzo industriale .BRAVI .spero che arrivi presto in negozzi dedicati e non solo Eataly , non posso sempre andare a TORINO a comprarla.
la sto bevendo in qiesto momento. non mi fa impazziare: troppo carbonata e presenza di sentori marcatamente citrici che ne sbilanciano i sapori . forse questa bottiglia è troppo giovane.mah.
ciao, complimenti x l’imbranata….. da quando io e il mio ragazzo l’abbiamo scoperta qui a Bologna non perdiamo occasione di passare e farci una bevuta…. ottima ottima 🙂
Da oggi, Eataly è anche a Roma… E, ho già comprato un paio di bottiglie di questa splendida birra. L’avevo provata lo scorso anno all’Eataly di Bologna. E, oggi, ho potuto fare il bis.
Grazie BdB!
Ho bevuto l’inbranata e devo dire ke è veramente fantastica sia nei profumi ke nel sapore…… Complimenti!!!!!
PROVATA QUALCHE SERA FA…NON LA CONOSCEVO PER NULLA ……..è MOOOLTO BUONA
COMPLIMENTI!
e buona ma costa un botto per noi commercianti…secondo i conti che ci fa’ lo Stato dovremmo venderla a 4,50€ a 2.80 non ti danno neanke uno schifo come la becks nei locali..fate voi!!!
e chi la vuole a milano vada da Je suis Jambon !!!!
Io di birre non mi intendo, ma questa mi pare proprio buona!
grazie! 🙂
In Bra Nata c’è !!! … anche la Sorella
A Putignano dalla Norcineria il Simposio(BA)