Lunedi’ scorso l’Open Baladin di Roma ha ospitato la serata Birra del Borgo Story organizzata da SlowFood Roma.Un’occasione per ripercorrere i 6 anni di attivita’ di Birra del Borgo attraverso alcune delle nostre birre insieme ai piatti di Gabriele Bonci realizzati con prodotti laziali selezionati da Vincenzo Mancino di Dol le carni delle Ecofattorie Sabine e i superortaggi di Pomarius. Marco Valente della Taberna di Palestrina (il primo locale ufficiale Birra del Borgo, insomma uno che ci conosce bene!) ci racconta le sue impressioni sulla serata, insieme alle belle immagini scattate da Marco Cenci, che nonostante tutto e’ riuscito a rimanere sobrio fino alla fine a giudicare dalla qualita’ delle foto: grazie a tutti e due!
“Ricorderemo a lungo la serata organizzata da Slow Food all’Open Baladin di Roma per celebrare Leo e la birra del Borgo.
Un viaggio di storie, di birre e di territorio. Grazie alla maestria di Gabriele Bonci ai fornelli, alla sua cena contadina e ai fantastici prodotti di Vincenzo Mancino di D.O.L.
Abbiamo iniziato con un panino, in tipico stile Open. Polpetta di montone, spinaci al vapore, guanciale di Cori cotto nella Duchessa e pecorino. Il pane: farro, lievito naturale e miele. Abbinato all’Enkir. Decisamente convincente.
Poi la zuppa di pecora, ceci, cicoria e pecorino. Morbida, avvolgente a tratti pungente, come la Hoppycat che l’accompagnava. Un equilibrio perfetto.
Non poteva mancare ovviamente la ReAle parlando della storia di Birra del Borgo, abbinata all’abbacchio brodettato. Un piatto contadino, balsamico, intrigante. Un piatto che fa ricordare… uovo di Subiaco e tanta menta.
Gran chiusura con il caprino nobile e la Duchessic, e con il provolone di Formia 36 mesi e L’Equilibrista 2010, sodalizio ormai consolidato.
I saluti con una Sedicigradi in formissima.
Serata divertente. Tornato a casa pensavo a Leo, al suo coraggio e alla sua competenza. E a come Birra del Borgo sia ormai storia dei prodotti laziali, tanto da competere con esperienze secolari di contadini e allevatori. Pensavo alla tenacia di Vincenzo Mancino nel setacciare tutto il Lazio alla ricerca delle eccellenze. Pensavo alla creatività e pensavo alla tradizione.”
Serata stupenda. Grande piatti, interpretati in maniera magistrale. A mio avviso l’abbinamento del caprino nobile con la duchessic era non armonico, la durezza dell’acidita’ del caprino non era bilanciato dalla morbidezza, piuttosto dalla ulteriore durezza dell’acidita’ cidrina della lambic…..Alla prossima! Paolo ed amici.
Ragazzi ma il mitico Marzullo della birra, alias Andrea Petrini, vogliamo citarlo? :))