E fu cosi’ che, solo un paio di settimane prima di Natale, lasciando il birrificio nel panico pre-festivo, un coraggioso gruppo di rappresentanza di Birra del Borgo capitanato dal Boss Leonardo Di Vicenzo parti’ da Borgorose (ok, in realta’ da Fiumicino…) alla volta degli States, con una precisa missione da compiere: far aumentare i consumi di birra della Grande Mela! Ah si, e anche quella di far conoscere meglio – a New York e dintorni – le prodigiose birre artigianali made in Borgorose che, va detto, riscuotono gia’ un certo successo negli stati nordamericani dove sono presenti grazie ai nostri amici di B.United… ma sempre meglio andare a vedere di persona, non trovate?
Insomma la nostra settimana newyorkese (con qualche gita fuoriporta… che negli USA vuol dire svariate centinaia di chilometri!) e’ stata decisamente intensa e impegnativa. Abbiamo infatti approfittato della trasferta Oltreoceano per andare a trovare ancora una volta (ma per qualcuno di noi era la prima…) gli amici di Dogfish Head a Milton, nel Delaware.
Visitare il birrificio creato da Sam Calagione nel 1995 e’ sempre un’esperienza e anche per chi l’ha gia’ visto altre volte, non mancano mai le sorprese! Il salto compiuto dal mini-impianto casalingo degli inizi, ancora oggi in esposizione nello shop del birrificio, agli enormi fermentatori e agli edifici in continua espansione di oggi e’ impressionante, ma quello che colpisce e’ soprattutto l’entusiasmo e l’orgoglio di tutto lo staff e dello stesso Sam nel continuare a fare quello che piu’ gli piace: delle ottime birre! Tra queste, anche la versione Dogfish dell’Etrusca, fatta fermentare in un tino rivestito di bronzo, in cui le note mielate e fruttate sono decisamente preponderanti rispetto a quelle acide e minerali dell’Etrusca Birra del Borgo. E prima di tornare verso New York, una sosta al Dogfish Brewpub a Rehoboth Beach, dove tutto comincio’ e dove ancora oggi c’e’, oltre al ristorante, un piccolo impianto per le sperimentazioni e al piano di sopra… una distilleria! Il tutto, a pochi passi dalla costa del Delaware.
La sede di B.United, il nostro importatore negli USA, e’ invece immersa nei tranquilli boschi del Connecticut. Questo e’ il regno di Matthias Neidhart e di sua moglie Stefanie, che sono arrivati negli USA oltre 20 anni fa portando con se’ qualcosa dalla natia Germania: la passione per la birra! Oggi sono tra i maggiori distributori di birra artigianale negli USA, ma anche di sake, idromele, sidro e altre specialita’ alcoliche. A loro si deve la diffusione e il successo della birra artigianale italiana negli USA… nel loro immesno magazzino le nostre birre sono in ottima compagnia! E poi, c’e’ il progetto Zymatore, che non poteva che affascinarci tantissimo: una cantina speciale, dove nelle botti di legno precedentemente usate per invecchiare vini o liquori di prestigiose cantine e distillerie, lo staff della B.United lascia risposare piccoli lotti di birra, sidro e idromele, per “cancellare i confini” comunemente accettati tra le diverse tipologie di bevande verso “nuovi, inesplorati livelli” di aromi e sapori.
Tornati a New York, ci siamo fatti avvolgere dall’atmosfera pre-natalizia… tra un bar e l’altro! Oltre alla seconda cotta del Progetto Vespa fatta a Eataly NY con Sam Calagione e Peter Hepp, infatti, il soggiorno nella Grande Mela e’ stato soprattutto l’occasione di visitare i migliori indirizzi brassicoli della citta‘, tra grandi classici e piacevoli novita’, e andare a conoscere di persona chi propone le nostre birre al pubblico di New York.
Cosi’, ci e’ capitato di stappare qualche bottiglia di Genziana e di Rubus con i titolari di luoghi come The Cannibal (un delizioso ristorante-macelleria che propone un’ottima scelta di birre artigianali accanto a piatti a base di carne, a cominciare dalla tartare di cuore!), Proletariat (uno spartano ma fornitissimo beerpub di Brooklyn dove si possono assaggiare le migliori birre del mondo ammirando la galleria di tatuaggi esposti alle pareti) e Brouwereij Lane, una sorta di “self service” della birra artigianale diventato in poco tempo un punto di riferimento nel quartiere di Greenpoint. E tra gli altri, e’ stato senz’altro motivo di orgoglio vedere Reale Extra e Sedicigradi figurare nella carta del ristorante stellato Gramercy Tavern, accanto ai piu’ prestigiosi vini e alle migliori birre artigianali del mondo!
E per non farci mancare nulla, abbiamo anche partecipato ad una puntata di Beer Sessions, il programma radiofonico dedicato alle birre artigianali di Jimmy Carbone, simpaticissimo esperto di birre e titolare del Jimmy’sno43 , uno dei templi della birra artigianale di New York! Beer Sessions e’ solo uno dei programmi della radio indipendente Heritage Radio, che basandosi sulla generosita’ degli sponsor e dei sostenitori, manda in onda dal piccolo studio ospitato dalla (buonissima) pizzeria Roberta’s una serie di trasmissioni dedicate principalmente al cibo e alla vita di un quartiere, Brooklyn, che si conferma il piu’ vitale e dinamico dell’intera citta’. Se volete ascoltare quello che si e’ detto sulla birra artigianale italiana e non solo, qui trovate il podcast della trasmissione: buon ascolto!